Parliamo questa volta dell’allevamento della vite: nei sitemi a cordone permanente (cordone speronato, cordone libero, sylvoz, casarsa, doppia cortina) a seguito di una gestione scorretta della pianta può verificarsi una progressiva perdita dei centri vegetativi, che porta inevitabilmente ad una diminuzione di produttività. Per scongiurare questo fenomeno l’unico accorgimento è una corretta progettazione dell’impianto ed una oculata potatura in fase di allevamento.

Progettazione dell’impianto

Decidere di piantare un vigneto è come un matrimonio, ci si impegna ad aver cura di quelle piante per molti anni, ogni sbaglio fatto in questa delicata fase ce lo porteremo poi per lungo tempo. La prima scelta da fare è quella relativa al sistema di allevamento tenendo conto di: caratteristiche del terreno, disponibilità idrica, piovosità media della zona.

Nei terreni collinari ed in quelli di pianura meno fertili si adotta solitamente il cordone speronato che prevede una pianta di dimensioni contenute con un basso numero di gemme in modo da favorire l’attività vegetativa, che è stimolata anche dalla crescita verticale di tutti i germogli imposta dall’ingabbiatura.

Nei terreni più ricchi e freschi si usano invece sistemi come il Sylvoz, il Casarsa o la doppia cortina, che prevedono piante di dimensioni maggiori ed un più elevato numero di gemme per ceppo e che quindi richiedono una maggiore spinta vegetativa.
Il Cordone libero invece, per la sua elevata versatilità può adattarsi a condizioni di fertilità e disponibilità idrica anche molto differenti.

cordone speronato grappoli prima dell'invaiatura

cordone speronato grappoli prima dell’invaiatura

il sesto d’impianto

Una volta scelto il sistema di allevamento una particolare attenzione va riservata alla scelta del sesto d’impianto in particolar modo alla distanza delle piante sulla fila, che determina la lunghezza del cordone. Adottando distanze eccessive rispetto alla fertilità del terreno si corre il rischio di avere una vegetazione stentata e col passare degli anni potrebbe verificarsi una perdita dei centri vegetativi sopratutto di quelli centrali.

Nel caso del cordone speronato la distanza tra le piante sulla fila deve essere compresa tra 50 e 80cm nei terreni scarsamente fertili e siccitosi, mentre può variare tra gli 80 ed i 120cm nei terreni di maggiore fertilità.

Nei terreni fertili in cui si decide di adottare il Syloz o il Casrsa la distanza sulla fila raggiunge nei nuovi impianti i 150cm contro i 200/250cm del passato. In funzione della fertilità del terreno la distanza sulla fila varia tra i 70 e 150cm per il cordone libero ed i 70 e 100cm per la doppia cortina.

cordone speronato dall'alto

cordone speronato dall’alto

Altezza del tronco

Anche l’altezza del tronco ha una grande importanza nel modulare la spinta vegetativa della pianta e può influenzare la vitalità dei centri vegetativi. Per questo motivo nel caso del cordone speronato è consigliabile impostare un tronco di altezza compresa tra i 50 e gli 80cm nei terreni meno fertili e tra gli 80 ed i 120cm in terreni dotati di buona fertilità.

Il tronco può raggiungere anche un’altezza di 150cm nei terreni più fertili per sistemi di allevamento come Sylvoz, casarsa o doppia cortina. per il cordone libero l’altezza del tronco è compresa tra 130 e 150cm.

Orientamento del cordone speronato

in fase di progettazione dell’impianto è bene prevedere che i filari abbiano, alternativamente, i cordoni orientati in verso opposto, in modo che le macchine possano operare seguendo lo sviluppo dei germogli, ovvero procedendo dalla curva verso le estremità, in tal modo cercando di limitare il più possibile eventuali rotture, una delle principali cause di perdita dei centri vegetativi.