La gestione del suolo occupa un ruolo di grande importanza nella conduzione del vigneto permettendo di intervenire indirettamente sia sugli equilibri ecologici dell’ecosostema sia sullo stato di salute delle viti e sul loro equilibrio vegeto-produttivo.

Sono tanti i motivi per cui il viticoltore è sempre più attento alla gestione del suolo nel proprio vigneto, ad esempio la riduzione di fenomeni erosivi e di compattamento, la conservazione ed il miglioramento della salute del suolo ma soprattutto migliorare il contenuto di sostanza organica e la biodiversità microbica.

Negli ultimi tempi sta sempre più crescendo l’attenzione da parte degli agricoltori verso la tutela del suolo e della sostanza organica attraverso la riduzione dell’uso di fitosanitari, fertilizzanti, metalli pesanti, ma non solo.

Vediamo innanzi tutto cosa si intende per “Terroir microbico”: è un concetto venuto alla ribalta nell’ultimo decennio e rappresenta il contributo dei microrganismi alla qualità del vino. Tradizionalmente il Terroir è tutto ciò che fa si che due barbatelle identiche piantate in territori diversi danno origine a vini diversi, i fattori che intervengono sono l’altitudine del vigneto, la tipologia di suolo, l’esposizione il clima e le pratiche vitivinicole. Solo negli ultimi dieci anni si tiene conto anche del contributo dei microrganismi.

I microbi del suolo che sono quelli che danno da vivere alla pianta ma anche tutti i microrganismi che popolano la vite, dalla corteccia alle foglie, e all’uva ovviamente e che poi ci portiamo dentro in cantina.

Da molti studi fatti (CREA – Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Conegliano) si riscontra una maggiore biodiversità nei vigneti a conduzione biologica rispetto alla gestione convenzionale. Maggiore quantità di ceppi di lieviti nei vigneti Bio e soprattutto la presenza di generi e specie associate al compost ed al letame, pratiche biologiche. Quindi l’evidenza di come le tecniche agronomiche possano impattare e migliorare la biodiversità nel vigneto.

Il Vigneto come un organismo Olobionte.

Vuol dire che la vite è un organismo superiore proprio come siamo noi esseri umani, in equilibrio con tutti i microrganismi che la circondano e se perdiamo biodiversità in questo equilibrio stanno peggio tutti!! Il problema è la disbiosi se si depaupera la biodiversità microbica quando arriva un patogeno, ha campo libero. Quindi proteggere la biodiversità e la ricchezza significa proteggerci anche dai patogeni.

La biodiversità è così importante nel suolo perché tutti i microrganismi che ci sono hanno un ruolo nell’aiutare la pianta a crescere. Ad esempio ci sono dei batteri che si chiamano “plant grow promoter” associati alle micorrize e quindi alle radici che danno proprio un contributo specifico. Molte pratiche agronomiche, come il sovescio o le ripuntature al posto dei diserbi chimici. Quindi quando aiutiamo i microrganismi a stare bene loro poi aiuteranno la pianta a svilupparsi al meglio. Tutto ciè andrà poi ad incidere sulla qualità del vino.